Gatto sacro di Birmania: origini, caratteristiche e carattere

Gatto Sacro di Birmania

Il gatto sacro di Birmania è una razza di gatto elegante, dalla stazza massiccia e dagli occhi blu. È una razza molto amata per il suo carattere affettuoso e socievole, che la rende un’ottima compagnia per adulti e bambini.

Origini

Le origini del gatto sacro di Birmania sono avvolte nel mistero. Secondo una leggenda, questi gatti erano custodi dei templi buddisti in Birmania. Una monaca, innamoratasi di uno di questi gatti, gli diede il nome di “Ming-Maw”. Quando la monaca morì, Ming-Maw si mise a sedere davanti alla sua bara e pianse per giorni. Gli occhi di Ming-Maw, che erano inizialmente marroni, cambiarono colore diventando blu intenso. La leggenda narra che Ming-Maw, dopo la morte della monaca, prese le sue sembianze e partì per l’Occidente, portando con sé la sua razza.

Un’altra versione della leggenda, racconta che la razzia sia stata selezionato dai sacerdoti di Kittah nel loro tempio in Birmania. La storia narra di un gatto bianco dagli occhi dorati che, mentre sorvegliava il suo santo maestro morente, fu trasformato in un gatto con testa, coda e zampe marrone scuro, mentre il mantello divenne di un color crema dai bagliori dorati, in onore della dea dorata invocata dal suo maestro sul punto di morte. 

Quando l’uomo morì la sua anima passò al gatto. In segno della purezza del padrone, le zampe e i garretti del micio rimasero bianchi, perché erano le parti del corpo appoggiate al petto del santo maestro, mentre lo vegliava morente, mentre gli occhi divennero di un bellissimo blu zaffiro, lo stesso blu degli occhi della dea dorata,, a cui era devoto il sacerdote.

Di fatto La prima apparizione documentata di un Gatto sacro di Birmania in Occidente risale al 1919, quando un gruppo di questi gatti fu importato in Francia da un diplomatico francese. La razza fu rapidamente riconosciuta dalle associazioni feline e iniziò a diffondersi in tutto il mondo, fino a che, nel 1966, l’Inghilterra ha riconosciuto ufficialmente la razza e, l’anno seguente, anche negli Stati Uniti.

Caratteristiche

Il gatto sacro di Birmania è un gatto di taglia media, con una solida struttura ossea e una muscolatura sviluppata. Il sui peso ideale può variare fra i 4 e i 6 kg. La testa è rotonda, con un muso corto e arrotondato e grandi occhi blu intenso. Le orecchie sono di medie dimensioni, con la punta arrotondata. Le zampe, di media lunghezza, sono larghe e
delicatamente arrotondate. Anche la coda non è troppo lunga, ma è armonica
con il corpo. Il mantello è semilungo, setoso e con abbondante sottopelo.

La colorazione a contrasto, detta “point”, ha come speciale caratteristica la presenza dei “guanti bianchi”, cioè quei segni bianchi presenti sulla punta delle 4 zampe, che deve essere uniforme, simmetrica r di un bianco puro.

I colori riconosciuti dalla maggior parte delle associazioni feline sono:

  • Colore solido: il corpo è di un colore uniforme, mentre le punte sono più scure.
  • Colore tabby: il corpo presenta striature, mentre le punte sono più scure.
  • Colore smoke: il corpo è di un colore uniforme, mentre le punte sono più chiare.

Come per tutti i gatti di colorazione “point”, alla nascita i cuccioli presentano un mantello tutto chiaro, che andrà a scurirsi alle estremità durante la crescita.

Carattere

Il gatto sacro di Birmania è un gatto molto affettuoso e socievole. Ama la compagnia delle persone e non gli piace stare solo per molte ore. Non disdegna la compagnia dei bambini, purché lo trattino con rispetto e convive serenamente anche con altri animali domestici eventualmente presenti in casa, sempre previa corretta introduzione!

È un gatto curioso e attivo, che ama giocare ed esplorare. Data la sua socievolezza e intelligenza, è importante che gli si dedichi quotidianamente tempo per farlo muovere e giocare, in modo da stimolare sempre la sua mente e i suoi sensi ed evitare che vada incontro a stati di apatia.

Cura

Data la lunghezza del mantello e la presenza di sottopelo, caratteristica peculiare del Gatto sacro di Birmania è che il suo pelo non si annoda facilmente. Ciò non toglie che è importante prendersene cura con attenzione, spazzolandolo almeno una volta alla settimana, per mantenerlo pulito e sano.

Il gatto sacro di Birmania è una razza sana, con una vita media che va dai di 12 ai 20 anni. Tuttavia, come tutte le razze feline, può essere soggetto a determinate malattie genetiche, tipo la cardiomiopatia ipertrofica felina (HCM), la displasia dell’anca o problematiche legate all’apparato urinario o gastrico.

Conclusione

Il gatto sacro di Birmania è una razza affascinante, con un carattere affettuoso e socievole. È un gatto perfetto per chi cerca un animale domestico che sia un compagno fedele e amorevole, ma è compito della famiglia umana che lo adotta, prendendosene cura, rispettando sempre le sue necessità e ai suoi bisogni, così da regalargli totale benessere a lungo.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *